La Valle della Notte

La Valle della Notte

Al difuori della collaborazione con ARiCA, questo racconto-gioco mi fu commissionato personalmente dai Kappa Boys per la rivista Young. Il racconto-gioco deriva dai librogame, molto popolari in quegli anni, e sta al librogame proprio come un racconto sta a un romanzo breve, quindi adatto agli spazi limitati di una rivista cartacea. 

La testata ospitava fumetti di tre categorie precise: Fantasy, Horror e Fantascienza. Oltre ai fumetti, ospitava racconti strutturati secondo la tecnica di narrazione interattiva a bivi e una semplice serie di regole RPG che consentivano di vivere, letteralmente, il racconto con il solo ausilio di un dado e una matita.

Avevo nel classico cassetto proprio un racconto horror/fantasy mai concluso, che si prestava ottimamente allo scopo. Trasformarne la struttura secondo i requisiti della rivista e creare percorsi alternativi nella trama fino alla conclusione mai scritta fu molto stimolante; il titolo infine attribuito, La Valle della Notte, fu molto appropriato.

Il risultato secondo me fu interessante, frutto dell’esperienza maturata con Oriental Morg unita a quella narrativa: un racconto sì giocabile, ma con uno stile che ne consentisse la lettura fluida dall’inizio alla fine.

Il racconto era abbastanza corposo e venne pubblicato a puntate su tre numeri della rivista: 19, 21 e 24, rispettivamente nel dicembre 1995 e nel febbraio e maggio 1996.

Dark Dimension

Dark Dimension

L’ultimo gioco da me realizzato per ZX Spectrum fu probabilmente il più strano e, onestamente, quello meno riuscito. I concetti alla base del gioco erano interessanti ma probabilmente troppo in anticipo sui tempi: con i mezzi venuti in seguito il risultato sarebbe stato certamente migliore. Il risultato di allora fu comunque un tentativo coraggioso, di genere difficilmente definibile. (altro…)

Oriental

Oriental

Oriental è una classica adventure testuale del genere che fece furore a cavallo dei decenni ’80 e ’90, annoverando fra i suoi massimi esponenti software house del calibro della britannica Magnetic Scrolls. Al giorno d’oggi simili giochi possono apparire desueti, con grafica scarna o assente del tutto, ma proprio questo lasciava spazio libero all’immaginazione e conferiva loro un impatto evocativo andato perduto nelle generazioni successive. (altro…)